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La mia rubrica personale

CAPIRE COME STARE NEL GRUPPO MA COSTRUIRE UNA SQUADRA

Un “gruppo di lavoro” è un gruppo di due o più persone che cercano in modo interdipendente uno scopo comune, spesso attraverso la risoluzione di problemi, al fine di soddisfare i propri obiettivi e quelli della propria o altrui organizzazione.

Se cambiamo l’ordine delle parole e parliamo di lavoro di gruppo allora le cose cambiano un po’.

Il lavoro di gruppo consiste nell’azione e nei risultati che un gruppo di individui che possiedono competenze diverse, ma complementari e che lavorano insieme utilizzano per raggiungere un obiettivo comune.

 

Lavorare con altre persone non significa, di per sé, lavorare come una squadra: il vero lavoro di squadra infatti implica collaborazione, comunicazione e riconoscimento di uno scopo comune. 

Perché la squadra raggiunga il suo potenziale, deve essere chiaro a tutti che “il tutto deve essere maggiore della somma delle sue parti”, nel senso che deve essere in grado di produrre una soluzione di qualità migliore di quella che si potrebbe ottenere se si combinassero insieme i contributi dei singoli membri.

C’è una differenza importante tra “gruppo” e “squadra” e questa differenza riguarda il significato che diamo al termine responsabilità. I membri del gruppo infatti sono responsabili nei confronti di ogni altro, ma ogni membro è individualmente responsabile per le proprie prestazioni.

In una squadra invece, tutti i membri condividono la responsabilità in modo solidale.

Ci piace citare a questo punto il famoso motto dei Tre Moschettieri di Alexander Dumas: “Tutti per uno. E uno per tutti”. Questa citazione rende bene l’idea di quello che può essere considerato lo spirito di squadra.

Il gruppo di lavoro è una componente indispensabile nel mondo del lavoro, in quasi tutte le società e organizzazioni. Gli esperti di diversi settori professionali si uniscono sempre più spesso in team, in modo da essere più efficaci nella risoluzione dei problemi e nell’implementazione dei progetti.

Il lavoro di squadra è altresì considerato una delle competenze-chiave nel mondo del lavoro e la novità è che oggi più che mai molte squadre di lavoro stanno diventando anche virtuali (nel senso che i membri del gruppo possono risiedere anche in luoghi distanti. Essi comunicano in ambiente virtuale con l’aiuto di strumenti informatici).

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Quali sono i vantaggi di lavorare in gruppo? 

Questa azione sviluppa un alto livello di qualità del lavoro (high-performance) in un periodo di tempo più breve (il che è fondamentale in un mercato globale altamente competitivo, come l’attuale). Ma ciò provoca anche difficoltà perché lavorare insieme ad altre persone è senza dubbio un compito difficile e complesso. Nel gruppo la diversità (di età, di genere sessuale, di etnia, di cultura, di formazione scolastica o di esperienza lavorativa) è da considerarsi una risorsa, in quanto permette di guardare il lavoro da svolgere da diversi punti di vista, anche se questa diversità non dovrebbe essere eccessiva, per non provocare conflitti tra i membri a causa di disaccordi circa le diverse modalità di esecuzione dei compiti e di soluzione dei problemi. In particolare, le caratteristiche più “visibili” delle persone, come quelle relative all’età, al genere sessuale o alla etnia, potrebbero essere usate da ciascun membro per categorizzare gli altri attraverso i propri stereotipi culturali, il che può causare nel gruppo sentimenti di ansia e di ostilità ancor prima di aver iniziato la collaborazione.

Un gruppo di lavoro non conseguirà mai il successo se non viene accettata la diversità e non vi è rispetto fra i membri che lo compongono. Secondo alcuni psicologi esperti, dopo tre mesi di lavoro proficuo svolto insieme, la sensazione di diversità fra i membri tende a diminuire e la collaborazione può migliorare con il tempo. Ciò che è importante è che i membri facciano uno sforzo per concentrarsi su ciò che li unisce anziché su ciò che li divide, per realizzare al massimo il proprio potenziale creativo, cercando di superare le loro resistenze e le loro debolezze e soprattutto affinché imparino a fidarsi gli uni degli altri.

Quali sono le motivazioni e le caratteristiche personali di chi ama lavorare in gruppo?

Secondo alcuni psicologi le ragioni principali per cui un individuo decide di unirsi ad un gruppo di lavoro sono il bisogno di sicurezza, di status, di autostima, di affiliazione, di potere, oltre al desiderio di conseguire un obiettivo.

Una squadra di lavoro funziona inoltre se gli individui sono effettivamente motivati a lavorare attivamente con altre persone, per svolgere compiti che ritengono importanti. All’interno del gruppo è necessario avere delle capacità comunicative: ogni membro deve infatti saper ascoltare e rispondere costruttivamente alle opinioni espresse da altri, non dare mai nulla per scontato, fornire supporto e riconoscere gli interessi e i successi degli altri. Il successo di un gruppo si riscontra quando si crea una certa compatibilità di gruppo e buone dinamiche interpersonali.

E ora parlando di gruppo e di squadra non possiamo non parlare di leadership.

Perché tutto questo possa avvenire non bastano solo gli atteggiamenti di collaborazione e di ricettività individuali, o le responsabilità condivise, ma occorre anche una forte e credibile leadership partecipativa, che riesca a tenere insieme le differenze in modo costruttivo. Per creare team di successo l’organizzazione, attraverso i suoi leader, deve infatti mostrare rispetto per le persone, comprendendo i loro bisogni, i talenti, le aspirazioni e le dinamiche del comportamento umano in sistemi organizzativi complessi.

In tutto questo il Team Leader gioca un ruolo complesso e fondamentale

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I compiti principali del Team leader del gruppo sono:

  • Motivare i membri del team;
  • Facilitare la comunicazione (anche informale) tra i membri e fornire feedback;
  • Definire con chiarezza gli obiettivi del lavoro di squadra;
  • Assegnare dei compiti ai vari membri;
  • Dividere e armonizzare i ruoli;
  • Stabilire i termini di completamento dei progetti e le aspettative;
  • Creare un calendario delle riunioni congiunte;
  • Mettere a punto delle regole generali relative al lavoro di squadra (per la comunicazione, la discussione delle opinioni in contrasto, la risoluzione dei conflitti, ecc.).

Altro importante fattore di successo è che vi sia un’etica condivisa, non solo fra le persone che costituiscono il gruppo, ma anche fra le persone esterne che si agiscono sull’organizzazione, oltre alla disponibilità di strumenti di lavoro, tecnologia e un ambiente di lavoro nel suo complesso armonioso, dove le persone possano sentirsi a proprio agio.

Infine parliamo dei conflitti nei gruppi che non sono una anomalia: essi si verificano quasi sempre. Il più comune tipo di conflitto è quello di tipo psicologico-relazionale (quando i membri non accettano le critiche o si mettono sulla difensiva, ad esempio). In questo caso è il leader che interviene per offrire una mediazione e ridurre la conflittualità fra i membri. Un altro motivo di conflitto è quello dell’interesse privato contro l’interesse del gruppo: questo tipo di conflitto genererà una certa aggressività fra i membri e può essere sanato solo con la creazione di una forte identità di gruppo, rendendo minima la competizione fra i singoli membri.

Con questo breve percorso di analisi io e Anna ci auguriamo di aver sollecitato qualche riflessione su un tema fondamentale per networker come noi che fanno del gruppo e della squadra le chiavi del successo del proprio lavoro.

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